(di Stefano Poddi) Il recente tracollo di alcuni istituti di credito italiani, la Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per far luce sull’intera vicenda, le audizioni di personaggi eccellenti del mondo della finanza; fanno tornare alla mente la Commissione istituita nel 1889 per far luce sullo scandalo della Banca Romana, la quale diede inizio  ad una fase molto tormentata della politica italiana del tempo, che si risolse a distanza di qualche anno, nella rovinosa caduta del primo governo Giolitti.

Ai tempi dello scandalo della Banca Romana non esisteva ne la Banca d’Italia, (fondata nel  1893) ne la BCE (fondata nel 1998), ma oggi come allora la centralità del sistema bancario, quale fonte primaria di finanziamento per imprenditori e commercianti, e’ rimasta la stessa.
A sostenere le debolezze del mercato finanziario, nel primo caso e’ stato il   credito di emissioni non garantite dalle adeguate riserve auree, questa volta invece si e’ trattato di credito ordinario, concesso senza le appropriate garanzie.
Il  sostanziale monopolio della finanza e dell’economia italiana, genera inevitabilmente  un forte intreccio fra politica e finanza, con corollario di conflitti di interesse e di gestione del credito al di fuori delle dinamiche di rating per la valutazione del creditore

Ripercorriamo ora le vicende dello scandalo della Banca Romana, le analogie fra quanto accaduto oltre cento anni fa e le vicende dei nostri giorni sono impressionanti…

L’articolo continua in “AIC Magazine” Anno I, Numero 1

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