(di Stefano Poddi) Durante la Seconda Guerra Mondiale, alla fine del 1941,  l’esercito russo di Iosif Stalin era duramente impegnato nel contrastare, l’avanzata delle truppe tedesche (la Wehrmacht) sul fronte occidentale. Per alleggerire la pressione tedesca a est, gli Alleati tennero una serie di conferenze con l’obiettivo di pianificare e concordare fra di loro l’apertura di un secondo fronte in Europa, che avrebbe alleggerito la pressione dei nazisti ad est.Durante la prima conferenza a Washington  dei primi mesi del 1942 venne concordemente  stabilito che un attraversamento in forze della Manica sarebbe stato estremamente difficile e dall’esito incerto. Solo durante una seconda conferenza di Washington tenutasi nel giugno 1942 e a seguito della  visita in occidente del ministro degli esteri sovietico Vjačeslav Michajlovič Molotov, i massimi vertici politico-militari alleati affrontarono in modo determinato la questione dell’apertura di un secondo fronte di guerra. La delegazione britannica ebbe da subito un’acceso scontro con quella statunitense, che aveva nel suo capo di stato maggiore, generale George Marshall, un convinto assertore della teoria che l’attacco all’Europa occupata dovesse passare dalla via più breve e diretta; ovvero uno sbarco sulle coste settentrionali della Francia.(Segue…)

Questo articolo sara’ pubblicato interamente su”AIC Magazine” Anno III, N.6, di prossima pubblicazione.

 

 

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