(di Alessandro Fiamingo) Alla morte del Re Umberto I, avvenuta il 29 luglio 1900, succedeva il figlio Vittorio Emanuele III, incoronato l’11 agosto dello stesso anno.
L’Europa, in questo periodo, era in piena Belle époque e l’arte è sviluppata con una chiara ispirazione alla natura e ai suoi elementi, questo stile è chiamato Art Nouveaù.
Ogni nazione si riservò differenti denominazioni: Jugendstil, Modernisme, Modern Style. In Italia questo stile venne chiamato floreale o stile Liberty, gli elementi caratterizzanti sono le linee dinamiche, ondulate, i motivi floreali, gli svolazzi e il tratto «a frusta».
Come sappiamo il re Vittorio Emanuele III era un appassionato collezionista numismatico. Le sue prime emissioni di moneta metallica non si discostano dai canoni dei suoi predecessori o della Lega latina.
Pur non allontanandosi dai modelli di riferimento, le emissioni iniziali hanno un’impronta originale che si evidenzia nelle 1, 2 e 5 Lire del 1901, nelle quali il tipico stemma sabaudo venne sostituito in favore dell’Aquila Sabauda ad ali spiegate.
Maggiore intraprendenza si riscontrò invece in alcuni biglietti di cartamoneta.
Già a febbraio del 1902 era pronto il rarissimo biglietto di stato da 25 Lire, in cui si propone la soluzione grafica del doppio medaglione – uno contenente l’effigie del re, l’altro bianco per la filigrana.
Sempre nello stesso anno iniziarono i lavori per il bozzetto da 10 Lire, i quali probabilmente si arenarono per alcune problematiche sorte con il biglietto da 25 Lire. (Segue)

Questo articolo è pubblicato interamente su”AIC Magazine” Anno V – N.10

 

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