(di Luigi Lanfossi) Il continuo e costante miglioramento dei processi di riproduzione avvenuto negli ultimi anni fa sì che le esigenze di protezione e di sicurezza delle banconote e dei documenti di cartevalori debbano essere continuamente aggiornate
Lo scopo principale nella produzione dei documenti di cartevalori è creare numerose difficoltà possibilmente insormontabili per i falsari e nello stesso tempo permettere all’uomo della strada di riconoscere l’autenticità del documento senza l’aiuto di strumenti tecnici.
I differenti mezzi tecnici, la continua ricerca uniti allo sviluppo delle tecniche di riproduzione, stampa e informatica sono i risultati del miglior compromesso possibile.
Nella realizzazione delle banconote e dei documenti fiduciari o cartevalori vengono utilizzate varie tecniche di stampa, ognuna delle quali ha caratteristiche diverse, legate alla matrice e agli specifici inchiostri impiegati. Si ottengono pertanto risultati diversi che, opportunamente combinati, permettono una appropriata protezione dei documenti in funzione dello scopo per il quale devono essere impiegati.
Varie sono le tecniche di stampa utilizzate nella produzione delle cartevalori: calcografia, stampa offset (sia litografica che letterpress), tipografia, serigrafia, stampa a caldo o hot stamping. Senza alcun dubbio la tecnica di stampa calcografica è quella privilegiata, per una serie di ragioni specifiche che cercheremo di illustrare.
La tecnica calcografica industriale deriva dalla tecnica antica delle stampe artistiche, come ben illustrato nell’articolo di Stefano Poddi, Alberto Canfarini, il maestro del bulino, sul numero 2 della rivista AIC Magazine

L’articolo continua su “AIC Magazine” Anno II, N.3

 

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