(di Stefano Poddi) Nei primi anni dell’800, il problema più grande per Napoleone e quindi per la Francia, era l’Inghilterra che era la nemica giurata dei francesi.
Se i francesi avevano il dominio sulla terra, gli inglesi detenevano quello sul mare e questo inevitabilmente frenava in modo significativo lo sviluppo del commercio marittimo francese. Per fiaccare il dominio marino inglese, ben protetto dalla Marina Reale britannica, Napoleone stipulò una serie di accordi con gli altri paesi europei, facendo in modo che i loro porti venissero interdetti alle navi inglesi.
Il “Trattato di Tilsit” del 1807 con la Russia, è uno di questi accordi; con tale intesa l’Imperatore Alessandro I, divenne alleato di Napoleone e interdisse l’accesso della marineria inglese ai propri porti.
Solo tre anni dopo nel 1810, la Russia resasi conto delle perdite economiche causate dall’impossibilità di esportare il suo legname, ritenne opportuno non onorare più l’accordo con la Francia, palesandosi più come nemica che come alleata.
Le mire espansionistiche della Francia non erano gradite alla Russia, i due imperi avevano una vicinanza territoriale che non aiutava i reciproci rapporti ed entrambi ambivano a primeggiare e a fare delle rispettive capitali una “Nuova Roma”, l’immortale capitale dell’Impero Romano.
Nei primi anni dell’800, il problema più grande per Napoleone e quindi per la Francia, era l’Inghilterra che era la nemica giurata dei francesi.
Se i francesi avevano il dominio sulla terra, gli inglesi detenevano quello sul mare e questo inevitabilmente frenava in modo significativo lo sviluppo del commercio marittimo francese.
Per fiaccare il dominio marino inglese, ben protetto dalla Marina Reale britannica, Napoleone stipulò una serie di accordi con gli altri paesi europei, facendo in modo che i loro porti venissero interdetti alle navi inglesi.
Il “Trattato di Tilsit” del 1807 con la Russia, è uno di questi accordi; con tale intesa l’Imperatore Alessandro I, divenne alleato di Napoleone e interdisse l’accesso della marineria inglese ai propri porti.
Solo tre anni dopo nel 1810, la Russia resasi conto delle perdite economiche causate dall’impossibilità di esportare il suo legname, ritenne opportuno non onorare più l’accordo con la Francia, palesandosi più come nemica che come alleata.
Le mire espansionistiche della Francia non erano gradite alla Russia, i due imperi avevano una vicinanza territoriale che non aiutava i reciproci rapporti ed entrambi ambivano a primeggiare e a fare delle rispettive capitali una “Nuova Roma”, l’immortale capitale dell’Impero Romano. (Segue)

Questo articolo è pubblicato interamente su”AIC Magazine” Anno V – N.10

 

 

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