(di Gianni Fina) Il tempo disponibile è troppo breve per poter trattare tutti i biglietti emessi dalla Banca d’Italia; è necessario, perciò, limitare questo intervento all’unico biglietto sempre in circolazione dal 1897 ad oggi e che più di ogni altro interpreta la storia dell’emissione della Banca d’Italia. Si tratta del biglietto da 1.000 lire che è stato il taglio massimo fino a dopo la seconda guerra mondiale e che ora nella sua posizione di taglio minimo porterà la lira fino all’introduzione dell’euro.
Per meglio rappresentare l’evoluzione artistica e tecnica delle banconote emesse dalla Banca d’Italia, sarà fatto cenno anche al biglietto da 500.000 lire che, nel suo ruolo attuale di taglio massimo, riassume al meglio quanto è stato realizzato di recente per espressione figurativa e contenuto tecnologico.
La Banca d’Italia fu istituita con la legge del 10 agosto 1893, n. 449 ed ebbe facoltà di emettere, insieme con il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia, biglietti nei tagli da 50, 100, 500 e 1.000 lire. Dal 1894 al 1896, nell’attesa che fossero realizzati i disegni della prima serie di banconote dall’orafo senese Rinaldo Barbetti, la Banca d’Italia fu autorizzata ad emettere le banconote intestate alla Banca Nazionale nel Regno d’Italia; la produzione di questi biglietti fu effettuata nella stamperia di via dei Barbieri in Roma, nell’edificio di Palazzo Lazzaroni, già sede della Banca Nazionale…

L’articolo continua su “AIC Magazine” Anno II, N.3

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